info progetto
Caldo, freddo, caldo.
Freddo, caldo, freddo...
Piccole mani immerse in cavità cristalline.
Freddo, tanto freddo.
Fa salire un calore che brucia.
Occhi tesi
ad ascoltare la percezione che si insinua.
Immagini bianche e sensazioni rosse
volteggiano
in cerca di un luogo dove incontrarsi.
E man mano
appaiono fotogrammi di fuoco.
Ho scavato nella memoria della mia esperienza
per ritrovare l’odore della pellicola,
il colore del negativo.
Di fronte all’immensità dei ghiacciai della Patagonia argentina, dove il bianco e l’azzurro del cielo e delle montagne si confondono l’un l’altro, dove gli scricchiolii delle crepe assomigliano a un animale che si sveglia dal letargo, il cambiamento climatico, evocato dal loro scioglimento e dal calore che percepivo, hanno fatto scaturire in me il bisogno di tradurre fotograficamente il fenomeno al quale stavo assistendo. Il ghiaccio è di per sé un elemento freddo, ma che al tatto sembra bruciare: scattando direttamente in negativo dal mio cellulare (Nokia) le immagini che ne sono uscite evocavano il fuoco, il vulcano, l’inferno, mantenendo contemporaneamente una loro bellezza pur nello smarrimento dell’inversione cromatica, una sensazione di “finito” se paragonata a un’idea di eternità.
È qui in Patagonia, terra di Ande ed energia, che nascono i miei lavori sull’ambiente, sugli elementi della natura, attraverso la loro trasformazione da positivo a negativo.
The Beginning in particolare, composto da 18 immagini, è un lavoro completo, unico, in quanto costituisce l’incipit al progetto più ampio, Mother&Land, che abbraccia tutti i progetti sull’ambiente affrontando gli elementi fondamentali della natura. L’utilizzo del digitale, seppure si tratti di uno dei primi cellulari Nokia, è stato funzionale a fissare quanto avevo immaginato.
Se penso alla storia della fotografia e alla scoperta di William Talbot per riprodurre la realtà (dal negativo al positivo), questo mio “salto indietro” di oltre un secolo riporta la fotografia ai suoi albori utilizzando e interpretando il negativo nella sua duplice accezione tecnica e simbolica.
L’utilizzo del cellulare, dunque, non è che la testimonianza moderna di una ricerca, che attraverso il digitale mi ha permesso di vedere all’istante che quella era la strada che stavo cercando.
premi
Premio Maremma 2012, Galleria "Il Leone"
2009 Premio Photobook HP Indigo, Milano
IPA 2008-2009 Honorable Mention Category Fine Art/Landscape e Nature/Other
press review
Testo critico di Francesca Pietracci
Testo critico di Laura Turco Liveri